Johnny Cash - At Folsom Prison
E’ il 13
gennaio del
1968. Al penitenziario di massima sicurezza di Folsom (California) sono
tutti un po’ euforici, non è una giornata come un’altra. A pranzo in mensa
parlottano e sorridono un po’ tutti. Anche se è difficile paragonare quel buco
dimenticato da dio a qualcosa di umano. I secondini stanno distesi, tranquilli.
Si aspetta la sera.
Si aspetta l’arrivo di un amico, di un fratello.
Arriva il buio e stanno tutti nel salone principale. Aspettano Johnny Cash.
Arriva il buio e stanno tutti nel salone principale. Aspettano Johnny Cash.
Quello che è cresciuto nei campi di cotone come un nero, ma
che fa country come un bianco e dice di avere nelle vene sangue indiano. Quello
che parla di storie dannate e dell’America di tutti i giorni: quella dei poveri
cristi.
Entra e si presenta: “Hello, I’m Johnny Cash”.
Entra e si presenta: “Hello, I’m Johnny Cash”.
Il salone con circa
2000 persone esplode e subito inizia la loro canzone, scritta per loro e
dedicata a loro: “At Folsom prison”.
Le canzoni in scaletta non sono pezzi forti di Cash, non ci
sono "Walk The Line", "Hey Porter" o "Ring Of
Fire". Porge ballate di solitudine ("I Still Miss Someone") e di
morte ("The Long Black Veil"), storie di tentativi suicidi di
evasione ("The Wall"), toccanti testamenti amorosi ("Give My
Love To Rose") e struggenti lettere dal carcere ("Send a Picture Of
Mother").
Ma Johnny non vuole solo toccare il cuore dei detenuti con
la malinconia, smorza i toni e diverte.
Scherza sulla miseria beffarda nel valzer di "Busted", sbeffeggia il patibolo in "25 Minutes To Go", esibisce un esilarante cinismo in "Joe Bean" e strappa risate in quantità industriale con "Dirty Old Egg-Sucking Dog", storia di uno scalcinato bastardino mangia-galline, e "Flushed From The Bathroom Of Your Heart".L'adrenalinica "Cocaine Blues", il country semplicemente perfetto di "Orange Blossom Special" e "Jackson".
E’ un tripudio: c'è chi piange, chi ride, chi ascolta e forse dimentica per una sera.
Scherza sulla miseria beffarda nel valzer di "Busted", sbeffeggia il patibolo in "25 Minutes To Go", esibisce un esilarante cinismo in "Joe Bean" e strappa risate in quantità industriale con "Dirty Old Egg-Sucking Dog", storia di uno scalcinato bastardino mangia-galline, e "Flushed From The Bathroom Of Your Heart".L'adrenalinica "Cocaine Blues", il country semplicemente perfetto di "Orange Blossom Special" e "Jackson".
E’ un tripudio: c'è chi piange, chi ride, chi ascolta e forse dimentica per una sera.
Qualcuno in quel buco timorato da dio non avrà regalo più bello.
La canzone di chiusura (Greystone Chapel) l’ha scritta per lui uno dei detenuti di Folsom, il suo amico Glen Sherley. Johnny è un po’ emozionato: non ha mai cantato o provato quel pezzo fino alla sera prima del concerto. Il nastro con il demo di Sherley glielo aveva fatto avere il giorno prima il prete del carcere e lui decise di inserirla assolutamente.
Johnny il bandito e il drogato, il religioso e il trasgressore, il romantico e il compassionevole, si trova tutto qui.
Tra le mura della prigione di Folsom.
La canzone di chiusura (Greystone Chapel) l’ha scritta per lui uno dei detenuti di Folsom, il suo amico Glen Sherley. Johnny è un po’ emozionato: non ha mai cantato o provato quel pezzo fino alla sera prima del concerto. Il nastro con il demo di Sherley glielo aveva fatto avere il giorno prima il prete del carcere e lui decise di inserirla assolutamente.
Johnny il bandito e il drogato, il religioso e il trasgressore, il romantico e il compassionevole, si trova tutto qui.
Tra le mura della prigione di Folsom.