sabato 16 marzo 2013



                          Suttree - Cormac McCarthy


Suttree è un romanzo di Cormac McCarthy, pubblicato nel 1979.
Ambientato nel 1951 a Knoxville, Tennessee.
Il protagonista vive isolato in una casa galleggiante, in riva al fiume, ai margini della società.
Per mantenersi ha una piccola barca con cui  pesca pesci gatto, che poi rivende al mercato della città. Suttree era sposato, ha un figlio e una moglie che ha abbandonato, rifiutando una vita agiata che gli veniva garantita dalla ricca famiglia borghese da cui proviene.
 Intorno a lui si muovono i personaggi più disparati: nei meandri del fiume troviamo ladri, assassini, derelitti, fattucchiere, puttane, negri e poliziotti dell'America brutale dei primi anni cinquanta.
Un mondo segnato dalla miseria, dal carcere e dalle risse, dall'alcool e dalla violenza.
Suttree mette in scena la solitudine di un uomo che ha passato il confine, per arrivare “in queste lande straniere che i giusti vedono passando dalle auto e dai treni, dove un'altra vita sogna".
Un vagare incessante nei margini di una città, nelle sue miserie e mostruosità che poi sono il cuore stesso dell’umano. 
Macerie, relitti, baracche, acque nere e mortifere ingombre di rifiuti, carcasse d’auto, tracce di petrolio, liquami e preservativi sugli alberi: un fatiscente mondo incantato.
Nel mondo di Suttree “non si è mai al sicuro”, come gli dice il cenciaiolo, l’uomo degli stracci.
Ed è nell’assenza assoluta di sicurezza che sta la piena universalità di questo mondo incantato dei margini: nella vulnerabilità dell’umano esposta al limite.


  “Una memorabile commedia americana” (Nelson Algren)

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