Suttree - Cormac McCarthy
Suttree è un romanzo di Cormac McCarthy,
pubblicato nel 1979.
Il protagonista vive isolato in
una casa galleggiante, in riva al fiume, ai margini della società.
Per mantenersi ha una piccola
barca con cui pesca pesci gatto, che poi
rivende al mercato della città. Suttree era sposato, ha un figlio e una moglie
che ha abbandonato, rifiutando una vita agiata che gli veniva garantita dalla
ricca famiglia borghese da cui proviene.
Intorno a lui si muovono i personaggi più
disparati: nei meandri del fiume troviamo ladri, assassini, derelitti,
fattucchiere, puttane, negri e poliziotti dell'America brutale dei primi anni cinquanta.
Un mondo segnato dalla miseria, dal
carcere e dalle risse, dall'alcool e dalla violenza.
Suttree mette in scena la
solitudine di un uomo che ha passato il confine, per arrivare “in queste lande
straniere che i giusti vedono passando dalle auto e dai treni, dove un'altra
vita sogna".
Un vagare incessante nei margini
di una città, nelle sue miserie e mostruosità che poi sono il cuore stesso
dell’umano.
Macerie, relitti, baracche, acque nere e mortifere ingombre di
rifiuti, carcasse d’auto, tracce di petrolio, liquami e preservativi sugli
alberi: un fatiscente mondo incantato.
Nel mondo di Suttree “non si è mai
al sicuro”, come gli dice il cenciaiolo, l’uomo degli stracci.
Ed è nell’assenza assoluta di
sicurezza che sta la piena universalità di questo mondo incantato dei margini:
nella vulnerabilità dell’umano esposta al limite. “
“Una
memorabile commedia americana” (Nelson Algren)
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