venerdì 25 aprile 2014



Papillon - 1973



Nel 1931 il francese Henri Charriere detto Papillon (per via di una farfalla tatuata sul torace) viene condannato ai lavori forzati per un omicidio, del quale si proclamò sempre innocente e fu imprigionato nel bagno penale della Guyana Francese


Dal momento della prigionia c’è una sola idea che occupa la mente di Papillon: l’evasione, il riappropriarsi di quella libertà di cui era stato privato e la vendetta verso coloro che avevano condannato la sua vita.
Era questo che la Francia dell’epoca riservava a tutti quelli di cui voleva disfarsi: il bagno penale della Guyana e le Isole della Salute, i lavori forzati, l’annientamento fisico e soprattutto psicologico dei condannati dove l’80% moriva durante il primo anno.
Tentò la prima fuga appena 42 giorni dopo essere arrivato nella Guyana Francese.
Venne riacciuffato e in tredici anni di prigionia tentò nove fughe. 


L'ultima evasione, dall'isola del Diavolo, lo portò fino in Venezuela, dove riuscì a stabilirsi, e a vivere da uomo libero al fianco della sua compagna Rita.
Nel 1967 un terremoto distrusse il night club che aveva aperto a Caracas (Venezuela) e questo fatto lo spinse a scrivere un libro sulle sue memorie.
Dal libro è tratto l'omonimo film, del 1973, interpretato magistralmente da Steve McQueen e Dustin Hoffman




Un film incentrato non solo sulla libertà come condizione essenziale di vita, ma anche sul rispetto per la dignità umana come valore, su qualsiasi soggetto sia indirizzata, in questo caso i deportati nella prigione della Guayana, una delle più crudeli della storia.







sabato 19 aprile 2014





Phil Ochs


Nasce a il 19 dicembre 1940 a El Paso, Texas. Dopo essersi trasferito con la famiglia a New York, frequenta una scuola militare della Virginia. Appassionato di politica e attualità,  si iscrive a un corso di giornalismo all’Università dell’Ohio.
La sua attività concertistica inizia a Cleveland in piccoli folk club, fino a quando non torna a New York – al Greenwich Village – nel 1961. Eterno amico e rivale di Bob Dylan, è uno degli artisti più importanti del folk revival, profondamente influenzato da “Elvis Presley e da Che Guevara” (così ha dichiarato egli stesso).
Il suo primo album All The News That’s Fit To Sing (1964), registrato con il chitarrista Danny Kalb, è scarno ma rappresentativo del suo stile: articoli di giornali in veste di folk, dai testi agguerriti e stradaioli, retti da melodie dirette e capaci di colpire l’immaginario collettivo.
Mentre Bob Dylan compie la sua svolta elettrica e passa al rock,  il secondo album di Ochs I Ain’t Marchin’ Anymore (1965) non cambia le carte in tavola. Draft Dodger Rag e I Ain’t Marchin’ Anymore diventano inni del movimento pacifista.


Dopo aver lasciato la Elektra nel 1966 (quest’ultima non apprezza le continue citazioni di Mao Tse Tung), il cantautore firma per la A&M e ammorbidisce un po’ i toni con Pleasures Of The Harbour (1967).
I tempi stanno cambiando e Phil Ochs è sempre più disilluso e amareggiato.
 Trasferitosi in California, dà alle stampe Tape From California (1968), capolavoro realizzato con il produttore Larry Marks e Van Dyke Parks.
Profondamente deluso del mancato successo commerciale e incapace di scrivere nuove canzoni, Ochs era anche tormentato dalla psicosi maniaco-depressiva e da problemi di identità dissociata, con il personaggio-alter ego, alcolizzato e caotico, di John Butler Train. Dopo una spirale di caduta ed una lunga serie di comportamenti autodistruttivi, Phil Ochs si suicidò il 9 aprile 1976.  
 Ochs si è dimostrato come uno dei più lucidi e pungenti critici della società americana e probabilmente il migliore dei cantautori politici del Greenwich Movement e il piu` fedele discepolo del Woody Guthrie "ammazzafascisti".