La morte corre sul fiume (1955)
La morte corre
sul fiume è un film del 1955, prima ed unica opera cinematografica
realizzata dall’attore Charles Laughton come regista.
Tratto dal romanzo The Night of the Hunter di David Grubb è stato girato in poco più di un mese.
Siamo nel sud degli Stati Uniti negli anni trenta. Il finto
reverendo Harry Powell, fondamentalista cristiano schizofrenico e maniaco,
attraversa l’America lasciandosi dietro una scia di donne uccise. Per
impadronirsi di diecimila dollari nascosti da un ex compagno di cella
giustiziato, il folle sposa la vedova dell’uomo e cerca di estorcere ai due
figli informazioni inerenti al nascondiglio del malloppo. Ma i piccoli hanno
giurato al padre che non avrebbero mai parlato, e iniziano così una fuga lungo
il fiume Ohio in cerca di aiuto, col reverendo alle calcagna.
La morte corre sul fiume è una delle più belle
favole nere mai raccontate al cinema, irreale e allo stesso tempo radicata
nella realtà.
La splendida fotografia in bianco e nero di Cortez, è incredibilmente
efficace nel descrivere il terrore, la tensione, l’angoscia nello spettatore,
mischiando elementi tipici dell’espressionismo tedesco, del surrealismo e
derivazioni del teatro cinese delle ombre.
E’ un omaggio all’infanzia, la triste constatazione dell’età
della purezza macchiata dai pesanti fardelli della violenza e del male da parte
degli adulti.
Atto d'accusa contro il fanatismo nella religione cristiana,
il puritanesimo e i falsi profeti.
L’interpretazione di Robert Mitchum è certamente una delle
migliori in assoluto della storia del cinema, rende il personaggio del pastore
davvero diabolico, senza scrupoli morali di alcun tipo, assassino della peggior
risma, una vera e propria impersonificazione del Demonio.
Sette anni dopo nel Il promontorio della paura, si
calerà in un personaggio molto simile.
"Ah, Signore, sono stanco: alle volte ho paura che tu non mi capisca. Non
ti importa se uccido, vero? La Bibbia è piena di uccisioni, ma ci sono
cose che tu odi, Signore: la corruzione, la lascivia, la gente profumata
che s'inebria nel peccato..."
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