Oggi rimpiazzata quasi completamente dai personal computer contenenti programmi di videoscrittura, la macchina per scrivere, nata sul finire del XIX secolo, è stata uno dei primi dispositivi di largo utilizzo per la rapida redazione di documenti in formati standardizzati.
C'è chi ai tasti del computer però non si è abituato mai e che ammette di aver bisogno, durante la stesura dei suoi romanzi, del rumore dei tasti di una macchina da scrivere manuale: “La materialità di una battitura ha un peso, come se usassi dei martelli per scolpire le pagine”.
Che sia per abitudine, collezionismo, vezzo, necessità, essa comunque rimane una massiccia, rumorosa e pesante macchina che ha contribuito a creare i più grandi capolavori del 900.
Ecco le macchine da scrivere che hanno letteralmente scritto la storia della letteratura:
La Smith Premier 10 di Jack London
La Royal Caravan di Bob Dylan
La Remington Noiseless Portable di Flannery O'Connor
L'Olympia SM1 di William Faulkner
La Olivetti Lettera 22 usata da molti autori tra cui:Pier Paolo Pasolini, Leonard Cohen e Cormac McCarthy
La Underwood Standard usata da Charles Bukowski, Jack Kerouac, Virginia Woolf e F. Scott Fitzgerald
La Sholes & Glidden di Mark Twain
La splendida Erika di Bertolt Brecht
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