A
Trinidad il carnevale è un pensiero fisso: secondo un detto popolare,
sull'isola "se non si sta festeggiando, si sta preparando o si rievoca il
carnevale". Che è l'appuntamento più importante di tutto l'anno, una festa
molto conosciuta anche all'estero. Al punto che la maggior parte dei turisti
che giungono in questo stato dei Caraibi lo fa in concomitanza con i giorni del
carnevale. La preparazione per il carnevale di Trinidad dura un anno ed alla
fine la manifestazione si esaurisce nel giro di due giorni. Che però sono
destinati a rimanere nella memoria di tutti per l'anno a venire. I
festeggiamenti, nella capitale Port of Spain, sono infatti grandiosi e
coinvolgono, oltre agli abitanti dell'isola, anche numerosi turisti. Tutto ha
inizio all'alba del lunedì che precede il Martedì Grasso, con una processione
nel cuore della città: da questo momento seguono 48 ore di festa.
Trinidad
è stata scoperta nel 1498 da Cristoforo Colombo, durante il suo terzo viaggio
nel Nuovo Mondo. L'isola è stata a lungo spagnola, ma furono i coloni francesi,
giunti qui con i loro schiavi, a “importare” il carnevale, prima
dell'annessione all'Impero Britannico. All'inizio gli schiavi africani non
potevano partecipare alle feste dei padroni bianchi, ed erano confinati nei
loro alloggi. Con il tempo furono ammessi e iniziarono a introdurre molto della
loro cultura. In origine, dunque, il carnevale di Trinidad univa le pratiche canboulay,
cioè la simulazione di combattimenti con bastoni, l'accompagnamento cantato e
ritmato del lavoro dei campi nella forma africana Kaiso, riti processionali di
fertilità con torce di canne di bambù, e anche la satira verso i costumi di una
classe dominatrice e spesso arrogante. Ma certi comportamenti erano ammessi
solo per pochi giorni all'anno: con l'abolizione della schiavitù nel 1838,
finalmente anche il carnevale fu liberato e portato in strada.
Il
lunedì è la giornata conosciuta come J'Ouvert, dal francese "jour ouvert",
quel “giorno aperto” in cui gli schiavi potevano fare festa come i bianchi. È
il momento, da parte dei loro discendenti, del riconoscimento delle proprie
radici. I partecipanti alle sfilate, unti con grasso, olio, melassa, pitture o
persino cioccolato mimano diavoli, demoni, mostri e folletti, rievocando i
festeggiamenti degli schiavi per la riconquistata libertà nel 1838. Il J'Ouvert
richiama alla memoria anche i disordini civili di Port of Spain, durante i
quali i manifestanti si sporcavano di olio, vernice e catrame per non essere
riconosciuti. La festa inizia alle 4 del mattino, quando è ancora buio.
Nell'oscurità compaiono i primi personaggi, che poi iniziano a moltiplicarsi e
a ballare al ritmo della musica calypso, eseguendo alcuni movimenti codificati.
Che sono il jumping up, ovvero un salto acrobatico di esultanza che dovrebbe
incutere anche timore, e il o winding o gyrate, ovvero movimento sensuale del
bacino che simula l'accoppiamento.
D'altra parte, proprio la sensualità è un
elemento imprescindibile del carnevale di Trinidad, che viene vissuto con pochi
freni inibitori. La parata del Martedì Grasso, non a caso è il Gran Bacchanal,
un enorme caleidoscopio di colori, bande mascherate, fastosi costumi, musica
assordante, fiumi di rum e birra. La grande parata per la strade di Port of
Spain, e soprattutto nel grande Queen's Park Savannah, è preceduta
dall'assembramento delle band composte da migliaia di figuranti in costume.
Ogni band partecipa ad una competizione e segue tema prestabilito: storico,
mitologico, attuale o tropicale. Verso sera, in diretta tv una giuria premia le
band vincitrici. E, soprattutto, viene eletto il Calypso Monarch, il vero re
del carnevale. Sono proprio i concorsi musicali la colonna del carnevale: uno è
riservato agli steel pans. Con questo termine vengono indicate percussioni
realizzate con materiali di riciclo come coperchi di pentole e cucchiai, che
con il passare del tempo hanno sostituito le cannè di bambù, vietate per motivi
di ordine pubblico dopo i disordini del 1880. Durante il carnevale di Trinidad
ci si può imbattere in diverse maschere caratteristiche. Tra le più importanti
ci sono Blue Jab Molassie, un diavolo dipinto di blu, la Dame Lorena, una presa
in giro dell'elegante aristocrazia francese del passato, ed anche Grenade
Pierrot, una versione caraibica di Arlecchino, un giullare colto in grado di
citare le opere di Shakespeare. Tra molte diavolesse spiccano poi i trampolieri
Moko Jumbies, e soprattutto il temuto Bookman, che con una penna e d un grande
libro annota i nomi di anime destinate al diavolo.
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