Alynda Segarra, ormai da anni forza trainante degli Hurray For The Riff Raff, sa come si raccontano storie di donne che lottano. Piccole storie che popolavano già “Hurray For The Riff Raff” qualche tempo fa e che sono tornate protagoniste in “Look Out Mama” e soprattutto in “Small Town Heroes” del 2014, album capace di portare il folk blues latino a un altro livello di qualità e successo. Tre anni dopo molto è cambiato per Segarra e la sua band: finito il sodalizio artistico con Yosi Perlstein, Alynda si è circondata di nuovi collaboratori e alla soglia dei trent’anni ha deciso di guardarsi alle spalle. Di recuperare l’eredità portoricana, che da ragazza aveva voluto dimenticare.
Il Portorico di Alynda Segarra è quello assaporato crescendo nel South Bronx, conosciuto attraverso i racconti della zia e dei parenti prima di scappare a diciassette anni e viaggiare on the road per tutta l’America salendo di nascosto sui treni merci. Avventure che racconta in “The Navigator” nascondendosi dietro un alter ego queer (Navita Milagros Negron). Un concept album orgogliosamente militante che prende elementi del son cubano e della salsa portoricana e li contamina con folk e blues, rock e gospel. Che parte dalle strade di New York evocate in “Living In The City” e arriva sulle sponde di una immaginaria “Rican Beach” che di turistico o rassicurante ha ben poco. Un posto dove si innalzano muri, si rafforzano confini e i poeti muoiono in silenzio.
Marinai e treni merci
RispondiEliminaCittà del Messico e i mercati
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