Ben Cash e sua moglie Leslie
hanno deciso di crescere i loro sei figli nella foresta del Pacific Northwest,
lontano dallo stile di vita occidentale ed insegnando loro a sopravvivere alle
asperità della natura selvaggia. Quando la donna muore in ospedale, Cash e i
figli decidono di recarsi al funerale per adempiere alle sue ultime volontà ma
l’impatto con la società civile e con i loro famigliari sarà estremamente
difficoltoso.
Il road-movie
di Matt Ross si regge in miracoloso equilibrio tra la componente drammatica e
quella comica facendo sparire la linea di confine tra le due.
Questo padre solo apparentemente fautore delle libertà, comincia a chiedersi se li abbia realmente educati alla vita. Spaventosamente acculturati, fisicamente preparati e clamorosamente educati, i sei pargoli hanno infatti seri problemi di socializzazione e di condivisione con il mondo esterno.
Il mondo reale, che si trova fuori dai boschi, che indossa Adidas e Nike, gioca alla Playstation, guarda la tv, mangia nei fast food e non ha bisogno di uccidere e cucinare un cervo per saziare la fame.
Mortensen, accusato da due dei figli maschi di aver creato dei 'mostri', dei fenomeni da baraccone che nulla sanno dalla vita reale, non è altro che un padre assalito dai dubbi e dalle responsabilità, come qualsiasi altro genitore sulla faccia della Terra.
Un padre in grado di crescere sei figli in totale solitudine dopo la morte dell'amata moglie, e dal fantastico senso di adattamento, in quanto capace di cambiare idea e posizione dopo oltre 10 anni di cieca dedizione nei confronti di un'educazione estrema. Per il bene della propria prole, come in qualsiasi famiglia 'normale'.
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