E’
innegabile come, nel nostro paese, le serie tv coprano un ruolo del tutto marginale
all’interno del panorama dell’intrattenimento televisivo. Al loro posto
troviamo le fiction, tipologia sempre seriale che offre da noi ben poco in
termini di attrattiva e di vera e propria qualità di visione. Tra l’altro,
fatta eccezione per pochi casi tutto si riduce a 2 generi che dalle nostre
parti risultano inflazionati oltremisura: il romantico e il poliziesco.
Si, perché
di prodotti a sfondo mafioso o che cercano in tutti i modi di emulare la vita
del commissariato ne son pieni i palinsesti in Italia, inutile girarci intorno.
Eppure vi sono delle eccezioni. Una di queste è Romanzo criminale, ad
opera di Stefano Sollima, il quale ha provveduto, da solo, ad alzare
esponenzialmente la qualità delle produzioni televisive italiane, sebbene sia
stato un caso prettamente unico. Almeno fino ad oggi. Si perché si è finalmente
deciso a tornare dietro la macchina da presa con una serie graffiante, superba,
spettacolare.
Gomorra -
la serie narra la storia
dei Savastano, potente famiglia
della mafia napoletana stanziata a Secondigliano, composta dal boss Don
Pietro, dalla moglie Imma e dal figlio Gennaro. Intorno a
loro ruotano numerosi personaggi che arricchiscono, grazie al loro carisma e
alla loro forte personalità, l’intero intreccio narrativo. Uno di questi è il
braccio destro di Don Pietro, Ciro “L’immortale” Di Marzio, che
si rivelerà essere il vero membro chiave della vicenda. Di contraccolpo
ritroviamo il gelido e religioso Salvatore Conte, da sempre rivale dei Savastano.
Inutile dire che, dopo un predominio iniziale, le vicende subiranno un brusco cambiamento dove lo spettatore si troverà sempre più immerso all’interno di una storia che non lascia spazio a ripensamenti, priva di lieto fine. Perché in determinati ambienti non esistono i colori, ma tutto assume un tono perennemente cupo e ovattato, tutto sembra uguale. Ci ritroveremo più volte a fare il "tifo" per la persona sbagliata, travisando ciò che Gomorra vuole realmente essere: uno scorcio su di un mondo che cosi’ tanto ha fatto discutere, ma del quale forse si conosce veramente poco.
Inutile dire che, dopo un predominio iniziale, le vicende subiranno un brusco cambiamento dove lo spettatore si troverà sempre più immerso all’interno di una storia che non lascia spazio a ripensamenti, priva di lieto fine. Perché in determinati ambienti non esistono i colori, ma tutto assume un tono perennemente cupo e ovattato, tutto sembra uguale. Ci ritroveremo più volte a fare il "tifo" per la persona sbagliata, travisando ciò che Gomorra vuole realmente essere: uno scorcio su di un mondo che cosi’ tanto ha fatto discutere, ma del quale forse si conosce veramente poco.
E’ difficile analizzare un prodotto forte e “distaccato” come Gomorra, perché, seppur nella finzione, lo scopo degli addetti ai lavori di farti sentire parte di un mondo cosi’ pesante e reale lascia sbalorditi, intontiti, affascinati per certi versi ma incapaci per altri di capire bene ciò che ci circonda.
La serie cattura grazie alla sua incredibile atmosfera e grazie alla superba fotografia, che catapulta lo spettatore nelle zone più corrotte dell’entroterra napoletano mostrando una realtà forse solo immaginata fino ad ora. Grazie anche alle ricostruzioni di Saviano fatte attraverso testimonianze di pentiti, file archiviati e quant’altro e sotto la sapiente mano di Sollima il quadro appare molto più concreto di quanto ci si aspetterebbe. Una cura minuziosa per i particolari, una ricercatezza negli ambienti, nelle musiche, nei dialoghi semplicemente perfetta. Ma nulla di tutto questo sarebbe possibile senza il supporto di un cast all’altezza.
Gli attori
con la loro bravura amplificano la già superba caratterizzazione dei singoli
personaggi, dando il meglio nelle situazioni più critiche, dove la forte
personalità di ogni singolo componente di questa intricata storia prende il sopravvento.
Esemplare dimostrazione di come nel panorama italiano ci sia bisogno di nuovi volti, dando magari la possibilità a innumerevoli attori dal formidabile talento che ad oggi non hanno la giusta visibilità di dimostrare il loro valore. Perché l’alchimia creata all’interno di questo serial dai personaggi che ne fanno parte è notevole, ed è un peccato che questo resti un evento isolato.
Insomma, un prodotto che ha lo stesso effetto di un fulmine a ciel sereno, che cattura, e che difficilmente mollerete dopo una prima visione. Una vera e propria prova di qualità made in Italy, che non faticherà a trovare consensi anche al di fuori dei confini nazionali (la serie è già stata acquistata da innumerevoli network stranieri) e che, siamo sicuri, verrà ricordata a lungo nel corso degli anni.
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