Le ragazze che fanno la fila per essere prese a giornata
al mercato di Porta Palazzo, l'uomo che tende la mano al semaforo per chiedere
l'elemosina, i seminatori di grano venuti per lavorare, migranti di ieri e
quelli venuti in una barca scura, migranti di oggi. E poi il muratore che ha
lavorato tutta la vita alle case degli altri e tutta la vita ha sognato
"una casa in collina" e gli amanti di Roma "che sono tanti ma
quanti, chissà". E' questa l'umanità raccontata da Gianmaria Testa, cantautore piemontese, morto oggi dopo una lunga malattia.
Aveva 57 anni. Aveva lasciato un impiego sicuro nelle ferrovie, era
capostazione, per la musica, ma a quel mondo delle sue origini, quella delle
campagne del cuneese dove era nato in una famiglia di agricoltori, aveva
continuato negli anni a dedicare canzoni, molte anche in dialetto. Amato molto
in Francia si è esibito varie volte all'Olympia di Parigi, vero tempio della
canzone. Da sempre impegnato sul sociale, nel 2006 Testa aveva dedicato un
intero album Da questa parte del
mare, ai migranti di ieri e di oggi.
Per anni aveva fatto convivere la sua professione di
impiegato delle Ferrovie con quella del musicista poi la scelta di dedicarsi
interamente alla musica. Nel 2000 l'album Il
valzer di un giorno, il primo interamente di produzione italiana, è
stato un grande successo. Nonostante la sua struttura essenziale, voce e due
chitarre soltanto, venne accolto molto bene sia dalla critica che dal pubblico,
uscendo poi l'anno successivo anche in Francia e nel resto d'Europa. Ad oggi ha
superato le 200 mila copie vendute in tutta Europa. Moltissime le
collaborazioni con altri musicisti italiani del jazz e del folk: da Gabriele
Mirabassi e Enzo Pietropaoli a Paolo Fresu; da Rita Marcotulli a Riccardo Tesi;
da Enrico Rava (insieme al quale ha presentato con grande successo Guarda che luna!, spettacolo
dedicato alla figura di Fred Buscaglione che ha visti protagonisti, oltre a
loro, la Banda Osiris, Stefano Bollani, Enzo Pietropaoli e Piero Ponzo) a Mario
Brunello.
Negli ultimi anni si era molto dedicato agli ascoltatori
e lettori più piccoli collaborando con la casa editrice Gallucci; nel 2012
aveva pubblicato Ninna Nanna dei
sogni, una canzone-favola per grandi e piccini illustrata dalle
poetiche tavole di Altan. Nel maggio 2013, l'uscita di un secondo libro-disco,
sempre edito da Gallucci, ma questa volta illustrato da Marco Lorenzetti: 20 mila Leghe (in fondo al mare).
Alla fine del 2013 la versione francese della Ninna Nanna dei sogni: Berceuse des rêves, il
titolo, con le illustrazioni di Marina Jolivet; e una nuova pubblicazione per
bambini, con i disegni di Altan, tratta dalla sua canzone Biancaluna (maggio 2014).
Uscirà il 19 aprile per Einaudi il libro- testamento
dell'artista Da questa parte del
mare, un viaggio struggente, per storie e canzoni, sulle migrazioni
umane. La prefazione di Erri De Luca suona come un addio all'amico: "Ciao
socio, compare, fratello che non mi è capitato in famiglia e che ho cercato
intorno, grazie di accomunarmi al libro della tua vita, che non è
un'autobiografia ma una multibiografia di persone e di luoghi, dove sei anche
tu".
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