sabato 14 febbraio 2015



Dave Van Ronk


Dave Van Ronk ha vissuto tra una nave da carico mercantile e un viaggio in macchina con le mani gelate, tra un palco e lo sgabello di un pub, tra un circolo politico e un parco in cui mettersi a cantare a squarciagola.
Il suono è quello di una generazione che vedeva le cose in un certo modo, che sentiva la grandezza della tradizione popolare dei propri nonni, come un patrimonio da riproporre nelle canzoni che portavano i ricordi e gli odori di terre lontane.


Lo stile è quello di un uomo che ha passato la vita intera su di un palco a cantare di storie, di vite, di feste. La storia è quella di qualcuno a cui, “chissà perché, offrono sempre da bere una birra e mai da mangiare qualcosa”.

Dave Van Ronk nasce il 30 giugno del 1936 a New York, nel quartiere di Brooklyn. Trasferitosi, a quindici anni, nel Queens inizia a suonare nel Barbershop Quartet, un quartetto che è solito esibirsi all'interno degli esercizi dei barbieri. Lasciata la scuola prima di concludere gli studi, si barcamena tra le vie di Manhattan per qualche anno, spostandosi poi nel Greenwich Village, non lontano da casa. 


Dopo una breve esperienza a bordo di navi della marina mercantile come marinaio, si esibisce nella Grande Mela al seguito di orchestrine jazz tradizionali. Nel giro di breve tempo, tuttavia, Dave Van Ronk preferisce orientarsi verso il blues, che anni prima aveva ascoltato direttamente da artisti come Mississippi John Hurt e Furry Lewis.
Divenendo sempre più conosciuto grazie a uno stile interpretativo molto personale, in virtù dell'accompagnamento con la chitarra acustica, nel 1959 ha l'opportunità di registrare, per l'etichetta Folkways Records, il suo primo disco, intitolato "Sings ballads, blues & a spiritual". 

Nel corso degli anni Sessanta Van Ronk diventa un sostenitore del movimento orbitante nell'area della sinistra radicale a supporto delle cause per i diritti civili.
In quegli anni pubblica, tra l'altro, "Dave Van Ronk. Folksinger", "Inside Dave Van Ronk", "No dirty names" e "Dave Van Ronk and the Hudson dusters". Coinvolto suo malgrado, alla fine del decennio, nei Moti di Stonewall, viene arrestato e messo in carcere per un breve periodo. Uscito di prigione, torna in sala di registrazione, con "Van Ronk" e "Songs for ageing children". 


Nel 1974 prende parte a un concerto, insieme con Bob Dylan, Arlo Guthrie e Pete Seeger, organizzato da Phil Ochs per sostenere i rifugiati politici cileni in seguito al colpo di stato di Augusto Pinochet. Successivamente  la sua produzione si dirada. Nel 1985 gli viene assegnato il Premio Tenco alla carriera, dà alle stampe "Going back to Brooklyn". 


All'età di 65 anni, il 10 febbraio del 2002 Dave Van Ronk muore a New York, a causa di un'insufficienza cardiopolmonare, dopo essersi ammalato di cancro al colon: non fa in tempo, a concludere il libro di memorie che in quei mesi stava scrivendo insieme con Elijah Wald, intitolato “Il sindaco di MacDougal Street"(come era soprannominato), che verrà pubblicato postumo tre anni più tardi. Al Village, una parte di Sheridan Square viene rinominata nel 2004 Dave Van Ronk Street in sua memoria.
Nel 2013, i fratelli Coen presentano al Festival del Cinema di Cannes il film "Inside Llewyn Davis", che vede come protagonista un cantautore folk evidentemente ispirato a Van Ronk, protagonista eccezionale e indimenticato del Village newyorkese a cavallo tra gli anni Cinquanta e Sessanta.



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