domenica 9 febbraio 2014




In ricordo di Pete Seeger



Non poteva che essere fatto un omaggio su queste pagine magnetiche sulla figura del grande Pete Seeger scomparso il 27 gennaio 2014 all’età di 94 anni.
Il decesso mette fine alla vita di una delle più grandi figure di riferimento della musica folk americana.
Nato il 3 maggio del 1919, fu figlio del musicologo Charles Seeger e di Vostance De Clyver Edson Seeger.
Cresciuto in una famiglia di artisti (anche i suoi fratelli Mike e Peggy erano musicisti e cantanti), sentì per la prima volta il suono del banjo a cinque corde – che in seguito sarebbe diventato il suo strumento principale – quando suo padre lo portò ad un festival in North Carolina.
Aveva in mente di diventare giornalista, per questo ha frequentato Harward, dove fondò un giornale e sì unì al circolo dei giovani comunisti. Dopo due anni abbandonò l’università per trasferirsi a New York, dove il signor Lomax lo presentò al cantante blues Huddie Ledbetter, conosciuto ai più come LeadBelly, e gli trovò anche un lavoro come catalogatore e trascrittore di musica presso l’archivio della canzoni folk americane della biblioteca del congresso.



L’incontro tra Seeger e Woody Guthrie, un cantautore che condivideva l’idea di musica e società di Seeger avvenne nel 1940, quando si esibirono assieme durante un concerto di beneficenza per i lavoratori migranti della California.
Viaggiando attraverso gli Stati Uniti con Guthrie, Seeger raccolse parte del suo stile e del suo repertorio. Tornato a New York, iniziò a registrare i suoi primi album.
Assieme a Millard Lampell e Lee Hays, fondò gli Almanc Singers, che suonavano canzoni per i lavoratori e canzoni contro la guerra. Presto Woody Guthrie si unì al gruppo. Durante la seconda guerra mondiale il repertorio degli Almanac Singers iniziò a rivolgersi verso un pubblico più vasto con canzoni patriottiche ed antifasciste. Emersero però le prime canzoni contro la guerra del gruppo, diventate oggetto d’indagine da parte dell FBI, così la carriera della band crollò.


Il successo arrivò con il debutto dei Weavers, nel 1949, che diventarono un elemento decisivo per il fenomeno del folk revival. Le sue canzoni si trasformarono in autentici inni pacifisti, spesso ripresi da altri artisti: a parte "We shall overcome", la vera colonna sonora delle marce per la pace per tutti gli anni 60, vanno ricordate "Where have all the flowers gone?", portata al successo nel 1962 dal Kingston Trio, e "Turn turn turn", che alla fine del 1965 trascina i Byrds ai primi posti delle classifiche. Rimane celebre il suo attacco al presidente Lyndon Johnson e alla sua politica militare durante il programma tv "Smothers Brothers Show" dove Seeger canta anche quella che è una delle prime canzoni contro la guerra nel Vietnam, “Waist deep in the big muddy“ ("Giù fino al collo nel grande pantano").


L'importanza storica di Seeger e` forse tutta racchiusa nella storia dei primi "hootenanny".
Nessuno sa esattamente cosa significhi la parola, ma Seeger la conio` quando con gli Almanac Singers suonava per raccogliere fondi. Al concerto partecipavano in genere anche amici trovati sul posto. Dalle canzoni si passava alle barzellette e talvolta alle discussioni politiche. Il pubblico stesso talvolta interveniva. Gli "hootenanny" furono in pratica le prime jam bianche, al tempo stesso i primi festival alternativi.
Attivista politico, sostenitore dell'area più radicale della sinistra americana, ecologista, fu anche un paladino inarrestabile di tante battaglie in difesa dell'ambiente.


“Certo è morto. Ma questo non significa che se ne sia andato” - Arlo Guthrie


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