Ricordo di un’estate
"Secondo voi..Paperino è un papero, Topolino è un
topo, Pluto è un cane, ma cos'è Pippo?"
Tratto da una dei racconti del re dell’horror Stephen King (Il Corpo, contenuto nel libro Stagioni diverse), Stand by me
è una storia di trapasso generazionale, che vede quattro dodicenni partire alla
ricerca del cadavere di un coetaneo, alla fine degli anni Cinquanta, mossi
dalla curiosità e dalla possibile celebrità.
Tutti e quattro i ragazzi iniziano questa avventura, sapendo che al termine, probabilmente non si vedranno più. Hanno finito la scuola e, alcuni lavoreranno, altri continueranno a studiare: le loro strade si divideranno e nulla sarà più come prima.
Tutti e quattro i ragazzi iniziano questa avventura, sapendo che al termine, probabilmente non si vedranno più. Hanno finito la scuola e, alcuni lavoreranno, altri continueranno a studiare: le loro strade si divideranno e nulla sarà più come prima.
Seguendo per un giorno e una notte le rotaie di un treno,
tra piccole e grandi avventure, cementano un’amicizia destinata alla dura prova
delle circostanze.
Tale viaggio si trasformerà da iniziale gioco ad una sorta
di riflessione sulla vita di ogni ragazzo. Ogni personaggio è quasi costretto a
mettere a nudo le proprie difficoltà, i conflitti col mondo degli adulti. Per
ritrovarsi diversi, trasfigurati, all’ingresso del nuovo tempo della loro vita.
Un racconto elegiaco e nostalgico, che scavalca l’infanzia e
arriva all’adolescenza.
Un tempo di formazione leggero e frastornante, melodico e
urlante, in cui Rob Reiner, attraverso una sceneggiatura essenziale, filma le
emozioni con semplicità e naturalezza.
La bellissima colonna sonora tempestata di vecchie hit è
un’omaggio agli anni 50.
La canzone di Ben E. King, evocata dal
titolo, si libera solo sui titoli di coda, ma lascia comunque una
suggestione circolare, in quanto la melodia interviene anche nell’introduzione,
e fa capolino, lieve e nostalgica, quasi impercettibile, in altri momenti della
pellicola.
Stand by me resta uno dei migliori film
sull’infanzia-adolescenza arrivati sul grande schermo, diventato nel
tempo un piccolo cult soprattutto per la generazione degli anni ottanta.
"Un giorno tu sarai un grande scrittore Gordie, potrai anche scrivere di noi se sarai a corto di idee"
"Dovrei proprio essere a secco di idee"
"Dovrei proprio essere a secco di idee"
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