Guardando la
copertina rigorosamente in bianco e nero che appare disegnata rigorosamente a
matita, oltre ad un senso di desolazione estraniante ed estrema, si potrebbe
pensare di essersi imbattuti in un misconosciuto disco emerso dalle profondità
dell’underground degli anni ’80-90 e da quella “golden age”del punk-hardcore
italiano ancora oggi dai più mitizzata e rimpianta, a volte anche in modo
eccessivo. E invece no, nulla di tutto ciò; al di là dell’estetica e del suono,
ci troviamo ad ascoltare un entusiasmante album pubblicato nel 2006, un
dilaniante concentrato di hardcore punk primordiale e oscuro.
I Pioggia
Nera nascono nei primi anni duemila tra quel di Pavia e quel di Varese e già
nel 2004 sfornano una demo di 6 pezzi tra cui possiamo trovare la cover di
“Tutto Uguale” degli indimenticati Nerorgasmo.
“Teatri di Menzogne” è il primo vero e proprio
album dei Pioggia Nera, su una base sonora che riprende a piene mani la lezione
dell’hardcore punk italiano degli anni ottanta. Più sporco e sgraziato ma
riletto in una chiave oscura, difatti si stagliano delle liriche rabbiose che
raccontano l’orrore e l’inquietudine che dominano la quotidianità così come il
disagio che soffoca l’esistenza umana, senza dimenticare una ingente dose di
rassegnazione e di disillusione che prendono il sopravvento dinanzi alla vacua
ed opprimente realtà che tutti noi ci troviamo costretti ad affrontare tentando
di sopravvivere.
Quindi ecco a voi servito un ottimo album di punk-hardcore
vecchia scuola, a tratti pervaso da una sensazione di oscurità opprimente, che
ad ogni traccia ribadisce la sua natura nichilista.
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