martedì 3 maggio 2016

Allo scatenato carnevale di Trinidad








A Trinidad il carnevale è un pensiero fisso: secondo un detto popolare, sull'isola "se non si sta festeggiando, si sta preparando o si rievoca il carnevale". Che è l'appuntamento più importante di tutto l'anno, una festa molto conosciuta anche all'estero. Al punto che la maggior parte dei turisti che giungono in questo stato dei Caraibi lo fa in concomitanza con i giorni del carnevale. La preparazione per il carnevale di Trinidad dura un anno ed alla fine la manifestazione si esaurisce nel giro di due giorni. Che però sono destinati a rimanere nella memoria di tutti per l'anno a venire. I festeggiamenti, nella capitale Port of Spain, sono infatti grandiosi e coinvolgono, oltre agli abitanti dell'isola, anche numerosi turisti. Tutto ha inizio all'alba del lunedì che precede il Martedì Grasso, con una processione nel cuore della città: da questo momento seguono 48 ore di festa.



Trinidad è stata scoperta nel 1498 da Cristoforo Colombo, durante il suo terzo viaggio nel Nuovo Mondo. L'isola è stata a lungo spagnola, ma furono i coloni francesi, giunti qui con i loro schiavi, a “importare” il carnevale, prima dell'annessione all'Impero Britannico. All'inizio gli schiavi africani non potevano partecipare alle feste dei padroni bianchi, ed erano confinati nei loro alloggi. Con il tempo furono ammessi e iniziarono a introdurre molto della loro cultura. In origine, dunque, il carnevale di Trinidad univa le pratiche canboulay, cioè la simulazione di combattimenti con bastoni, l'accompagnamento cantato e ritmato del lavoro dei campi nella forma africana Kaiso, riti processionali di fertilità con torce di canne di bambù, e anche la satira verso i costumi di una classe dominatrice e spesso arrogante. Ma certi comportamenti erano ammessi solo per pochi giorni all'anno: con l'abolizione della schiavitù nel 1838, finalmente anche il carnevale fu liberato e portato in strada. 



Il lunedì è la giornata conosciuta come J'Ouvert, dal francese "jour ouvert", quel “giorno aperto” in cui gli schiavi potevano fare festa come i bianchi. È il momento, da parte dei loro discendenti, del riconoscimento delle proprie radici. I partecipanti alle sfilate, unti con grasso, olio, melassa, pitture o persino cioccolato mimano diavoli, demoni, mostri e folletti, rievocando i festeggiamenti degli schiavi per la riconquistata libertà nel 1838. Il J'Ouvert richiama alla memoria anche i disordini civili di Port of Spain, durante i quali i manifestanti si sporcavano di olio, vernice e catrame per non essere riconosciuti. La festa inizia alle 4 del mattino, quando è ancora buio. Nell'oscurità compaiono i primi personaggi, che poi iniziano a moltiplicarsi e a ballare al ritmo della musica calypso, eseguendo alcuni movimenti codificati. Che sono il jumping up, ovvero un salto acrobatico di esultanza che dovrebbe incutere anche timore, e il o winding o gyrate, ovvero movimento sensuale del bacino che simula l'accoppiamento.


 D'altra parte, proprio la sensualità è un elemento imprescindibile del carnevale di Trinidad, che viene vissuto con pochi freni inibitori. La parata del Martedì Grasso, non a caso è il Gran Bacchanal, un enorme caleidoscopio di colori, bande mascherate, fastosi costumi, musica assordante, fiumi di rum e birra. La grande parata per la strade di Port of Spain, e soprattutto nel grande Queen's Park Savannah, è preceduta dall'assembramento delle band composte da migliaia di figuranti in costume. Ogni band partecipa ad una competizione e segue tema prestabilito: storico, mitologico, attuale o tropicale. Verso sera, in diretta tv una giuria premia le band vincitrici. E, soprattutto, viene eletto il Calypso Monarch, il vero re del carnevale. Sono proprio i concorsi musicali la colonna del carnevale: uno è riservato agli steel pans. Con questo termine vengono indicate percussioni realizzate con materiali di riciclo come coperchi di pentole e cucchiai, che con il passare del tempo hanno sostituito le cannè di bambù, vietate per motivi di ordine pubblico dopo i disordini del 1880. Durante il carnevale di Trinidad ci si può imbattere in diverse maschere caratteristiche. Tra le più importanti ci sono Blue Jab Molassie, un diavolo dipinto di blu, la Dame Lorena, una presa in giro dell'elegante aristocrazia francese del passato, ed anche Grenade Pierrot, una versione caraibica di Arlecchino, un giullare colto in grado di citare le opere di Shakespeare. Tra molte diavolesse spiccano poi i trampolieri Moko Jumbies, e soprattutto il temuto Bookman, che con una penna e d un grande libro annota i nomi di anime destinate al diavolo.



Nessun commento:

Posta un commento