lunedì 5 dicembre 2016

Special Exits - Joyce Farmer




Special Exits è un fumetto costato all’autrice 13 anni di intenso lavoro e come dichiarato dalla Farmer inizialmente il suo fine era terapeutico, un modo per affrontare e metabolizzare ciò che aveva vissuto, senza progetti di pubblicazione. Questo graphic novel unico nel suo genere, è il capolavoro della carriera di Joyce Farmer che con quest’opera autobiografica si è fatta riscoprire dal pubblico odierno. L’autrice mette nero su bianco l’esperienza vissuta nel prendersi cura dei suoi genitori anziani, realizzando una delle poche opere che affronta questa stagione della vita.


Joyce crea prima di tutto un grande ritratto famigliare, raccontando la relazione di due coniugi che vivono insieme la lenta decadenza dei loro corpi e le piccole ma continue frustrazioni quotidiane e contemporaneamente il loro rapporto con la figlia a cui si devono affidare sempre di più. Inoltre concentrandosi sui particolari, i dettagli della routine domestica sempre più difficile piena di piccole sfide da affrontare giorno dopo giorno, l’autrice scandaglia la fragilità emotiva di quello che è il periodo più difficile della vita.
Con realismo e senza sentimentalismi riesce a condensare in 200 pagine quel lungo periodo, a cavallo tra anni ’80 e ’90, che inizia con i primi grossi limiti imposti dall’età, come smettere di guidare la macchina, e che finisce con la malattia, lo scontro con le case di cura, la perdita della lucidità e l’inevitabile epilogo.



Ma in Special Exits la Farmer ci racconta anche un pezzo di America, la vita nel South Los Angeles di un’anziana coppia bianca in un quartiere oramai abitato quasi solo da afroamericani, i riots che seguirono l’omicidio di Rodney King nel 1992 – di terribile attualità – ma anche la storia di un bel pezzo di ’900 degli States nei ricordi di Lars e Rachel, ricordi che nelle loro menti si indeboliscono sempre di più, sfumano, cambiano.


L’opera della Farmer è di incredibile potenza emotiva proprio grazie alle capacità narrative di questa fumettista che non arretra mai davanti agli aspetti anche più brutti e squallidi della vecchiaia, che sa raccontare con pudore la fragilità del corpo nudo di chi non è più in grado di badare a se stesso, la delicatezza di una bugia raccontata a fin di bene, i momenti di imbarazzo che trascolorano nell’intimità di una risata complice e la consapevolezza che la fine non può essere cambiata e che la vera lotta è riuscire a far mantenere uno stile di vita dignitoso a chi ami.

Sul valore di questo romanzo a fumetti si è espresso anche Robert Crumb, definendolo «uno dei migliori fumetti in forma lunga che abbia mai letto, paragonabile a Maus», e poi «è un lavoro unico. Nessun altro farà mai niente del genere». 



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