mercoledì 19 novembre 2014



La bibbia al Neon - John Kennedy Toole

“ …E così adesso sono su questo treno. E’ appena spuntata l’alba….Qui siamo in pianura. Adesso che è chiaro vedo che da queste parti non c’è neanche una collina. Non ho mai visto una pianura e mi chiedo che effetto faccia viverci. Io sono abituato a vedermi intorno le colline e i pini, ma qui non ci sono né pini né altri alberi alti, soltanto degli alberi bassi e come appiattiti, che di certo non ondeggiano al vento”


C’è un ragazzino sensibile e sognatore che cresce in un piccolo villaggio sonnolento, bigotto e crudele, nella profonda provincia rurale americana. Ha un occhio osservatore e una particolare propensione ad accettare in maniera quasi impassibile ogni evento, comprese le tante difficoltà che si abbattono sulla sua famiglia.
Il padre che perde il lavoro e diventa violento, l’arrivo in famiglia dell’eccentrica zia Mae che, accompagnata dalla fama di cantante, riesce a dare scandalo nel piccolo paese in mano ad un pastore bacchettone e retrogrado. Una comunità di moralisti che fa ricadere automaticamente il biasimo per la zia sulle spalle di David, vittima persino delle angherie della maestra, moglie del pastore. Eppure il ragazzo continua la sua vita, consapevole dell’ipocrisia imperante, ma scegliendo di attraversare le difficoltà in silenzio od almeno così appare…


Opera giovanile di John Kennedy Toole, che scrisse questo libro a soli 16 anni, si avete letto bene, a  sedici anni La Bibbia al neon ha dovuto aspettare più di quarant'anni per uscire dal cassetto in cui era stato confinato.
Dopo dieci anni infatti Toole scrive il suo secondo romanzo Una banda di Idioti cercando a lungo di far lo pubblicare, ma senza successo. Ben otto editori rifiuteranno il testo, nessuno o quasi sembra accorgersi della sua genialità. Ignorato e snobbato dalle case editrici, imprigionato nel tragico ruolo di genio incompreso, cadde in depressione.
Fu probabilmente quella situazione di isolamento che lo spinse al suicidio a soli trentadue anni nel 1969.
Se non fosse stato per la testardaggine della madre dell'autore che cominciò a far leggere il manoscritto del romanzo ad editori  e a professori universitari, probabilmente tutto sarebbe caduto nel dimenticatoio.
A scoprire la grandezza di Una banda di idioti fu il grande scrittore Walker Percy (L’uomo che andava al cinema), che contattato telefonicamente dalla signora Thelma Kennedy Toole nel 1976, accettò di leggerlo, non senza perplessità.
Si rese conto di avere tra le mani un grande romanzo, che ribaltava i valori della letteratura americana degli anni '50 attraverso l'ironia e il gusto del grottesco. Una volta dato alle stampe, il successo di questo libro non conobbe fine, tanto che nel 1981 vinse il Premio Pulitzer alla memoria.


Poco prima di morire la madre, frugando tra le carte del figlio, trova il manoscritto che l’autore non considerò mai abbastanza valido da chiederne la pubblicazione, La bibbia al Neon. 
E’ convinta di avere tra le mani un nuovo capolavoro. Ormai vicina alla fine, affida il destino del libro ad un amico, ma il testo resterà bloccato fino al 1989 a causa di una disputa legale con gli eredi di Thelma.
John Kennedy Toole ci ha lasciato in eredità queste pagine straordinarie, che per la loro potenza e lucidità costituiscono la testimonianza di un autentico, fottuto genio della letteratura americana.
 

“ Quando nel mondo appare un vero genio, lo si riconosce dal fatto che tutti gli idioti fanno banda contro di lui”.


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